La domanda posta nel questionario era questa: "Se hai fatto dei cambiamenti, segnalaci se entro gli scorsi 2 anni hai cambiato modalità di esercizio attivita' - Non indicare nulla, se non hai fatto nessuna modifica di luogo alla tua attività"
Questo dato avrebbe potuto essere molto più significativo di quanto non sia, se avessimo potuto garantirci una risposta data con un significativo e controllabile distacco temporale fra cambiamento e rilevamento dei dati.
Potremo ottenere il risultato voluto solo a partire dal prossimo sondaggio, a cui rimandiamo.
E spieghiamo perché: nonostante la domanda posta fosse riferita a quanto avvenuto negli ultimi due anni, la maggior parte delle risposte è credibilmente riferita a cambiamenti anche più vicini nel tempo.
I dati rilevati, quindi, tendono a descrivere quali azioni siano state compiute a seguito di un particolare stato di soddisfazione, più che a rilevare quale condizione di soddisfazione si è verificata per effetto di una determinata mossa.
In sostanza, la contemporaneità del rilevamento e della risposta ribalta i termini causali, rendendo poco incisivi i risultati.
Con i futuri sondaggi, le risposte si faranno più interessanti, perché avremo modo di interpellare gli stessi colleghi che uno o due anni prima avevano compiuto una scelta, potendo così rilevare in modo più significativo cosa è avvenuto in seguito a tale scelte.
I dati attuali sono poco "predittivi" e più "constatatori": si è spostato più in centro città, o ha migliorato le proprie condizioni chi ha gli affari che gli vanno bene; ha chiuso lo studio o ha fatto scelte economizzanti chi si trova in difficoltà...
Ci rivedremo, su questi schermi, alla fine del 2016 e 2017, quando sarà possibile tirare le somme dei risultati di queste scelte.